Arrosto di tacchino alle erbe aromatiche e melagrana

Gustose e leggere ricette ideate dalla food blogger Silvia Musajo con la collaborazione del dott. De Nobili, massimo esponente italiano di medicina potenziativa, esperto in medicina antiaging, dietetica e nutrizione.

Anche a Natale è possibile accontentare il palato senza esagerare con le calorie, strizzando l’occhio alla salute.

La carne di tacchino, privata della pelle, è molto povera di grassi, il petto (o fesa) è particolarmente indicato per l’alimentazione di chi segue una dieta ipocalorica o vuole controllare i livelli di colesterolo. È un’eccellente fonte proteica e contiene ferro altamente biodisponibile.

La melagrana è un bellissimo frutto intensamente colorato di rosso, che non solo si presta ad essere utilizzato per decorare la tavola durante il periodo natalizio, ma fa anche molto bene alla salute.

La melagrana è ricchissima di antiossidanti, contiene acido ellagico, tannini e polifenoli per cui le sono riconosciute proprietà antitumorali e antibatteriche.

Con la ricetta dell’arrosto di tacchino alle erbe e melagrana vogliamo darvi l’ispirazione per un appetitoso e sano pranzo di Natale, e augurarvi le più felici Feste!

Ingredienti per 6 persone

  • Mezza fesa di tacchino da circa 800 gr
  • 100 gr di melagrana già sgranata
  • 30 ml di vino bianco
  • 3 cucchiai di olio evo
  • Un rametto di rosmarino
  • Un rametto di timo
  • 2 foglie di salvia
  • 1/4 di spicchio d’aglio
  • 4 pizzichi di sale
  • 2 pizzichi di pepe bianco
  • 2 cucchiai di Porto rosso

Procedimento

Legate la fesa di tacchino con lo spago da cucina in modo da fargli tenere la forma in cottura e tagliarlo più facilmente una volta pronto.

Tritate sottilmente l’aglio con le erbe aromatiche precedentemente lavate e asciugate, trasferitele poi in una ciotola.

Aggiungete alle erbe tritate il sale, il pepe e mescolate.

Pennellate l’arrosto di tacchino con un cucchiaio di olio evo, cospargetelo e massaggiatelo con le erbe.

Mettete sul fuoco una casseruola antiaderente e fate colorire a fiamma alta l’arrosto di tacchino da tutti i lati in modo da sigillare la carne, quindi sfumate con il vino bianco.

Abbassate la fiamma al minimo e aggiungete i rimanenti due cucchiai d’olio evo, coprite la casseruola con un coperchio e fate cuocere per un’ora girando la carne di tanto in tanto.

Frullate la melagrana e passate il composto ottenuto attraverso un colino a maglie sottili, conservate solo il succo.

Quando l’arrosto avrà ultimato la cottura, (se disponete di un termometro da cucina, la temperatura al cuore dovrà essere di 75°C), alzate la fiamma e sfumate velocemente con il Porto.

Abbassate nuovamente la fiamma al minimo e aggiungete il succo di melagrana, attendete un minuto e spegnete.

Prelevate la carne dalla pentola, avvolgetela in un foglio di alluminio e lasciatela riposare per circa 10 minuti, raccogliete il sugo dalla casseruola versandolo in una salsiera e tenetelo in caldo.

Tagliate la carne a fette non troppo sottili e disponetele su un piatto da portata, finite decorando con rametti di rosmarino e chicchi di melagrana.

Servite l’arrosto di tacchino alle erbe e melagrana accompagnato dal suo sugo a parte.

SONNO E MICROBIOTA: dormire bene per avere un intestino sano

Il corpo umano è una macchina complessa, progettata con minuzia e precisione affinché ogni singola cellula assolva ad una funziona specifica ed assicuri interazioni costanti tra i vari organi. Recenti studi hanno evidenziato che esiste una stretta relazione bi-direzionale tra sonno e microbiota. Si è visto, infatti, che l’alterazione del ritmo sonno/veglia condiziona il microbiota intestinale, inficiandone l’attività metabolica e la composizione. Questo spiega, ad esempio, perché quando siamo stressati o dormiamo poco e male aumenta la comparsa di reazioni allergiche, intolleranze e tendiamo ad ingrassare.

Il benessere del nostro microbiota, quindi, non dipende solo da ciò che mangiamo, ma da tanti altri fattori: ad esempio, dal momento della giornata in cui mangiamo, da quanto e come dormiamo. I ricercatori infatti hanno osservato che la popolazione batterica migra all’interno del nostro intestino in modo diverso, a seconda che sia giorno o sia notte: passando dal contatto con la superficie della mucosa intestinale al centro della cavità dell’intestino o viceversa. Rispettare orari regolari nei pasti e nel sonno favorisce i ritmi fisiologici anche del nostro microbiota e del suo metabolismo, garantendo l’equilibrio e il benessere non soltanto dell’intestino, ma dell’intero organismo. L’accumulo di stress innesca un circolo vizioso di cattive abitudini, dannose per il nostro organismo. Dormire male ci porta ad essere più nervosi e spesso a mangiare in modo incontrollato, consumando spuntini fuori orario e cibi poco sani, altamente calorici o zuccherini, che alimentano i “batteri cattivi” nell’intestino. Di conseguenza, tendiamo a mettere su peso e il nostro umore non può che peggiorare, a scapito, ancora una volta, della qualità del sonno.

Se è vero che i nostri ritmi di vita influenzano il microbiota, tuttavia è vero anche il contrario. Ossia, il nostro rapporto con il sonno dipende anche dal microbiota, preposto alla produzione di alcuni neurotrasmettitori regolatori del ciclo sonno/veglia. Infatti circa l’80% della serotonina, precursore della melatonina, viene prodotta da batteri intestinali, quali Streptococchi e dai ceppi batterici Escherichia e Enterococchi. Inoltre proprio la serotonina ha effetti benefici sul tono dell’umore, combattendo gli stati di ansia e depressione, spesso nemici del riposo notturno. I livelli di questo ormone si abbassano quando siamo particolarmente stressati e non seguiamo senza orari regolari, causando spesso disturbi del sonno. Ma non è tutto; i batteri presenti nel nostro intestino producono anche un altro neurotrasmettitore, l’acido gamma-amminobutirrico, che, grazie ad un’azione ansiolitica e rilassante, favorisce una migliore qualità del sonno.

Pertanto, un trattamento efficace dell’insonnia non può prescindere da un’analisi dello stato della nostra flora intestinale volta ad accertare l’eventuale presenza di disbiosi, candidosi e analizzare il funzionamento del sistema immunitario intestinale.

Possiamo quindi concludere che sonno e microbiota si influenzano reciprocamente: per ritrovare un’ottimale qualità del sonno è indispensabile prendersi cura della salute del proprio intestino e per mantenere un buon equilibrio della flora intestinale è necessario seguire uno stile di vita sano e regolare.

 

YOGA: il tuo amico del cuore

Sono ormai noti i numerosi benefici dell’attività aerobica per il miglioramento del quadro cardiovascolare e prevenzione dello sviluppo di patologie circolatorie. Ma oggi i riflettori sono puntati su un’altra disciplina, che si sta facendo spazio nel mondo del wellness: lo yoga.

Sono sempre più numerose le pubblicazioni scientifiche che illustrano gli effetti positivi di questa antica disciplina, originaria dell’India, sul corpo e sulla psiche.

Lo yoga, associato alle tradizionali e imprescindibili terapie mediche, sta infatti diventando uno strumento per prevenire e contrastare le malattie cardiovascolari, come l’ipertensione e l’aterosclerosi.

Gli esercizi di yoga, infatti, intervengono in modo diretto sul sistema neurovegetativo, in quanto essi limitano l’attività del sistema nervoso simpatico e, al tempo stesso, favoriscono quella del sistema parasimpatico: il primo tende a far alzare la frequenza del respiro e del battito cardiaco, mentre il secondo ha effetti opposti. Il risultato è una riduzione della pressione e uno stato di rilassatezza generale in tutto l’organismo.

Lo stress, legato ai ritmi frenetici che la vita moderna e il lavoro ci impongono, l’ansia e la depressione sono correlati all’aumento delle malattie cardiovascolari. Queste condizioni di affaticamento psicofisico spesso si protraggono nel tempo fino a cronicizzarsi, predisponendo il nostro organismo alle infiammazioni e favorendo l’aumento della pressione sanguigna.

Lo yoga può proprio aiutare a frenare la risposta del corpo allo stress, attraverso la respirazione profonda e il rilassamento. Inoltre, coltivare la consapevolezza anche attraverso la meditazione spesso innesca un meccanismo virtuoso che incoraggia altri comportamenti salutari di autocoscienza a cura di sé, come seguire una corretta alimentazione e praticare regolarmente attività fisica.

In particolare, uno studio condotto negli Stati Uniti ha provato che lo yoga può ridurre i fattori di rischio cardiovascolare. Preso un campione di individui, sono stati divisi in due gruppi: il primo ha praticato regolarmente lo yoga, il secondo non ha svolto nessun esercizio fisico. Si è visto che nei soggetti che praticavano lo yoga c’era un notevole miglioramento dei parametri cardiometabolici: riduzione del colesterolo totale e miglioramento della pressione sanguigna.

Questi benefici si estendono anche alle persone che presentano già malattie cardiache.  Ad esempio, un altro studio ha evidenziato che tra i pazienti con fibrillazione atriale parossistica praticare 12 settimane di yoga, allenando la respirazione in modo profondo, ha favorito la diminuzione delle aritmie, l’abbassamento della pressione sanguigna e un miglioramento del benessere generale.

Spesso associato alle immagini dei praticanti flessuosi e di pose plastiche, lo yoga è quindi molto più di un semplice stretching: è il nostro amico del cuore.

 

 

 

Ciambelline di crusca d’avena, pere e cioccolato

Gustose e leggere ricette ideate dalla food blogger Silvia Musajo con la collaborazione del dott. De Nobili, massimo esponente italiano di medicina potenziativa, esperto in medicina antiaging, dietetica e nutrizione.

La crusca di avena è un alimento con un alto potere saziante, è ricca di fibre solubili, tra cui beta-glucani, che nel corso del processo di digestione formano un gel che impedisce il toltale assorbimento da parte dell’intestino di zuccheri e grassi.

Per questo la crusca d’avena è un utile alleato per combattere il colesterolo alto ed è indicata anche a chi ha problemi di glicemia.

Aiuta inoltre il transito intestinale ed è una buona fonte di silicio, folati e tiamina.

La crusca d’avena ha anche un sapore delicato e gradevole, ideale per la preparazione di un dolce sano e poco calorico, particolarmente adatto alla prima colazione.

Ingredienti per 8 piccole ciambelle

  • 100 gr di crusca d’avena
  • 100 gr di pera (pesata già pulita)
  • 125 gr di yogurt magro
  • 30 gr di gocce di cioccolato extra fondente
  • 3 albumi (uova medie)
  • 6 gocce di dolcificante alla stevia
  • La buccia di mezza arancia bio grattugiata
  • Mezzo cucchiaino di lievito per dolci
  • Un pizzico di cannella in polvere

Procedimento

Mettete la crusca d’avena in un mini mixer e tritatela sottilmente.

Montate a neve ferma gli albumi.

Trasferite la crusca d’avena in una ciotola, aggiungete lo yogurt magro, il dolcificante, il lievito, la scorza d’arancia e la cannella, mescolate bene.

Aggiungete all’impasto ottenuto metà degli albumi montati a neve e mescolate, aggiungete poi la seconda metà inglobandola all’impasto con movimenti dal basso verso l’alto per non smontarla, ottenendo un composto spumoso.

Aggiungete infine le gocce di cioccolato e la pera tagliata a dadini.

Distribuite l’impasto in 8 stampini.

Per evitare di usare olio o burro per ungere gli stampi, potete utilizzare quelli antiaderenti in silicone (adatti alla cottura di alimenti), diametro 7 cm.

Coprite una leccarda con un foglio di alluminio e sopra di esso posizionate gli stampi.

Cuocete le ciambelle di crusca d’avena, pera e cioccolato in forno già caldo a 180° C in modalità statica per circa 20 minuti, posizionate la leccarda al centro del forno.

Per capire se le ciambelle di crusca d’avena, pera e cioccolato sono cotte al punto giusto fate la prova stecchino, lasciatele raffreddare prima di toglierle dagli stampi.

Riso integrale con funghi shiitake e verdure croccanti

Gustose e leggere ricette ideate dalla food blogger Silvia Musajo con la collaborazione del dott. De Nobili, massimo esponente italiano di medicina potenziativa, esperto in medicina antiaging, dietetica e nutrizione.

Gli shiitake sono funghi originari dell’Estremo Oriente e sono un ingrediente molto utilizzato nella cucina macrobiotica.

Sono considerati funghi medicali perché hanno diverse proprietà benefiche. Hanno un effetto stimolante delle difese immunitarie e per questo è particolarmente consigliata la loro assunzione prima dell’arrivo della stagione fredda, in quanto utili a prevenire le sindromi influenzali e il raffreddore.

Gli shiitake hanno anche proprietà epatoprotettive e contengono eritadenina, un aminoacido in grado di migliorare il metabolismo dei grassi e abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

Da citare anche il loro alto contenuto di vitamine del gruppo B e di sali minerali come calcio, potassio, zinco, ferro e fosforo.

I funghi shiitake sono particolarmente saporiti e per questa caratteristica possono essere utilizzati nella preparazione di molti piatti rendendoli più gustosi e aiutandoci a limitare l’uso di grassi e di sale.

Ingredienti per 2 persone

140 gr di riso basmati integrale
25 gr di funghi shiitake essiccati
50 gr di fagiolini
30 gr di germogli di soia freschi
Una zucchina
Una carota
Un cipollotto
Un cucchiaio di olio evo
Peperoncino rosso fresco q.b.
Brodo vegetale q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Mettete a mollo i funghi shiitake in acqua fredda almeno due ore prima di utilizzarli.

Finito il tempo di ammollo togliete i funghi dall’acqua e strizzateli delicatamente, quindi trasferiteli in una padella antiaderente con olio evo.

Saltate gli shiitake a fiamma vivace per circa un minuto, poi aggiungete 2-3 cucchiai di brodo vegetale e coprite con un coperchio, abbassate la fiamma e lasciateli cuocere per 10 minuti.

Intanto lavate le verdure, sbianchite i fagiolini immergendoli in acqua bollente salata per 3 minuti quindi trasferiteli in una ciotola con acqua fredda.

Tagliate a rondelle sottili la zucchina e la carota.

Tagliate a fettine il cipollotto e tenete da parte una foglia verde, la più piccola e tenera.

Cuocete il riso integrale in acqua bollente salata e scolatelo al dente.

Quando i funghi shiitake avranno terminato la cottura, alzate la fiamma e nella stessa padella aggiungete il cipollotto, la zucchina, la carota, i fagiolini tagliati a pezzi, il peperoncino rosso tagliato a striscioline, saltate tutto per due minuti e regolate di sale.

Abbiate cura di non cuocere eccessivamente le verdure che dovranno restare croccanti.

Aggiungete infine i germogli di soia e il riso integrale, saltate insieme ancora per un minuto e, se necessario, aggiungete un altro cucchiaio di brodo vegetale.

Prima di servire il riso basmati integrale con funghi shiitake e verdure croccanti decorate i piatti con la foglia di cipollotto tenuta da parte.

Crema di zucca con formaggio magro ed erba cipollina

Gustose e leggere ricette ideate dalla food blogger Silvia Musajo con la collaborazione del dott. De Nobili, massimo esponente italiano di medicina potenziativa, esperto in medicina antiaging, dietetica e nutrizione.

L’autunno è arrivato e con esso torna in tavola la zucca, un ortaggio molto apprezzato, appetitoso e ricco di proprietà benefiche.

A dispetto del sapore dolce che può trarre in inganno, la zucca è povera di calorie ed è adatta anche all’alimentazione di chi ha problemi di glicemia.

La sua polpa è costituita per oltre il 90 % di acqua e, nonostante l’indice glicemico alto, ha un basso contenuto di carboidrati, inoltre alcuni studi le hanno attribuito proprietà ipoglicemizzanti.

La zucca è ricca di betacarotene, vitamine del gruppo B, vitamina C e sali minerali (in particolare fosforo, ferro, potassio, magnesio, zinco e selenio). Grazie all’alto contenuto di acqua e di potassio aiuta a contrastare la ritenzione idrica.

Ecco una ricetta che vi aiuterà a tenervi in forma in dolcezza!

Ingredienti per 2 persone

500 gr di zucca (già pulita)
80 ml di brodo vegetale c.a.
60 gr di feta light o altro formaggio magro
15 gr di cipolla
Un cucchiaio di olio evo
Erba cipollina q.b.

Procedimento

Mettete in una pentola la cipolla tagliata a fettine con l’olio evo e fatela appassire per qualche minuto a fiamma dolce, aggiungete quindi la zucca tagliata a pezzi e il brodo vegetale.

Coprite la pentola con un coperchio e fate cuocere la zucca a fiamma moderata fino a che non sarà molto tenera (20-25 minuti secondo il tipo di zucca), girate di tanto in tanto.

A cottura ultimata frullate tutto in un mixer fino ad ottenere una crema vellutata; se vi sembra necessario, per ottenere una consistenza più morbida, aggiungete un po’ di brodo vegetale.

Servite la crema di zucca con il formaggio magro tagliato a cubetti, finite i piatti aggiungendo qualche stelo di erba cipollina o altre erbe aromatiche a piacere.

Polpette di sgombro al forno con salsa allo yogurt e aneto

Gustose e leggere ricette ideate dalla food blogger Silvia Musajo con la collaborazione del dott. De Nobili, massimo esponente italiano di medicina potenziativa, esperto in medicina antiaging, dietetica e nutrizione.

Il pesce azzurro è un alimento prezioso per chi vuole seguire un’alimentazione sana e oltre ad essere gustoso è generalmente più economico rispetto ad altre tipologie di pesci.

Fanno parte di questa grande famiglia pesci dalle diverse dimensioni, tra i più conosciuti ci sono alici, sarde, sgombro, aringa, tonno e pesce spada, che hanno in comune una livrea di colore blu-argento.

Il pesce azzurro ha un elevato contenuto di acidi grassi essenziali Omega 3 la cui assunzione, attraverso una corretta e sana alimentazione, è utile a ridurre la concentrazione di trigliceridi nel sangue e prevenire malattie cardiovascolari.

Oggi vi proponiamo delle piccole polpette di sgombro cotte al forno accompagnate da una freschissima salsa di yogurt e aneto che rende questo piatto adatto ad essere condiviso con gli amici in occasione di un sano e sfizioso aperitivo.

Ingredienti per 15 piccole polpette
(per 5 persone)

300 gr di filetti di sgombro fresco senza pelle
120 gr di patata lessa
30 gr di crusca d’avena o pangrattato integrale
Un cucchiaio e mezzo di capperi
La buccia grattugiata di mezzo limone bio
Mezzo spicchio d’aglio
Prezzemolo q.b.
Sale e pepe q.b.

Ingredienti per la salsa allo yogurt e aneto

170 gr di yogurt greco naturale 0 grassi
Un cucchiaio di aneto fresco tritato c.a.
Mezzo cucchiaino di senape di Digione
Uno spicchio d’aglio
Un pizzico di sale

Preparazione della salsa

Mettete lo yogurt in una piccola ciotola, aggiungete l’aneto tritato, la senape, lo spicchio d’aglio sbucciato e tagliato in due per il lungo, un pizzico di sale e mescolate bene.

Se vi è possibile preparate la salsa allo yogurt e aneto in anticipo e lasciatela riposare per qualche ora in frigorifero così risulterà più aromatica.

Prima di servirla mescolate nuovamente ed eliminate i pezzi d’aglio.

Preparazione delle polpette

Per preparare le polpette di sgombro al forno, prima di tutto lessate una patata intera e con la buccia in modo che assorba meno acqua possibile (meglio utilizzarne una di tipo farinoso come quelle per preparare gli gnocchi).

Tagliate a pezzi i filetti di sgombro, tritateli in un mixer e trasferiteli in una ciotola.

Tritate l’aglio sottilmente e il prezzemolo e i capperi in modo più grossolano, aggiungeteli al pesce insieme a 120 gr di patata lessa schiacciata, la buccia grattugiata di limone, sale e pepe q.b.

Mescolate gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo.

Formate le polpette e impanatele schiacciandole leggermente (se utilizzate la crusca d’avena per renderla più sottile potete prima tritarla con un mini mixer).

Adagiatele le polpette su una leccarda coperta con carta da forno e cuocetele in forno già caldo a 200° C in modalità ventilata.

Giratele dopo 10 minuti e proseguite la cottura per altri 10 minuti.

Le polpette di sgombro al forno sono buone sia calde che a temperatura ambiente, per un aperitivo sano e gustoso servitele con la salsa allo yogurt e aneto e un pinzimonio di verdure.

Involtini di branzino al limone con coulis di pomodoro

Gustose e leggere ricette ideate dalla food blogger Silvia Musajo con la collaborazione del dott. De Nobili, massimo esponente italiano di medicina potenziativa, esperto in medicina antiaging, dietetica e nutrizione.

D’estate sentiamo naturalmente l’esigenza di mangiare cibi più leggeri e il pesce è un alimento perfetto per questa stagione calda.

Il branzino, o spigola, è un pesce magro ed è ricco di proteine altamente digeribili; è una buona fonte di potassio, fosforo, calcio, iodio e ferro, quest’ultimo lo rende particolarmente interessante e adatto all’alimentazione di chi ha problemi di anemia.

La percentuale di grassi può variare sensibilmente a seconda se si tratta di un pesce pescato o d’allevamento, per cui è sempre consigliabile scegliere il primo.

Il branzino d’allevamento non è comunque da demonizzare, ma è bene accertarsi di quale sia la provenienza: in Italia esistono allevamenti di qualità dove utilizzano solo mangimi di origine naturale e non vengono somministrati antibiotici o altri medicinali.

Ingredienti per 4 persone

600 gr di filetti di branzino
3 pomodori ramati maturi
30 ml di vino bianco c.a.
Due cucchiai di olio evo
La buccia grattugiata di un limone bio
Aneto q.b.
Basilico q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
Facoltativo: erba cipollina q.b.

Procedimento

Lavate i pomodori, divideteli in due ed eliminate la parte interna con i semi, tagliateli a pezzi e trasferiteli nel bicchiere di un frullatore insieme a una fettina d’aglio, un filo d’olio evo e sale q.b.

Frullate sottilmente i pomodori e passate il composto ottenuto attraverso un setaccio o un colino così da eliminare eventuali semi residui e la buccia.

Conservate il coulis di pomodoro in frigorifero fino al momento di servire.

Disponete i filetti di branzino su un tagliere, cospargeteli con un po’ di buccia di limone grattugiata, foglioline di aneto, sale e pepe q.b.

Arrotolate i filetti di branzino formando gli involtini e fermateli con degli stuzzicadenti.

Scaldate una pentola antiaderente, aggiungete l’olio e gli involtini di branzino al limone e dopo un minuto sfumate con il vino bianco, lasciate evaporare per qualche secondo quindi abbassate la fiamma e proseguite la cottura dolcemente coprendo con un coperchio.

Dopo 5 minuti girate gli involtini usando molta delicatezza e proseguite la cottura per altri 3 minuti, spegnete la fiamma e lasciateli nella pentola ancora per un paio di minuti.

Prima della consumazione eliminate gli stecchini e, se volete, legate ogni rotolino di pesce con uno stelo di erba cipollina.

Servite gli involtini di branzino al limone con il coulis di pomodoro distribuito sul fondo dei piatti, decorate con qualche fogliolina di basilico fresco.

Smoothie ai mirtilli con semi di chia e fragole

Una ricetta gustosa e leggera ideata dalla food blogger Silvia Musajo con la collaborazione del dott. De Nobili, massimo esponente italiano di medicina potenziativa, esperto in medicina antiaging, dietetica e nutrizione.  

I semi di chia sono un’ottima fonte proteica di origine vegetale e sono ricchi di grassi omega 3 oltre che di sali minerali, amminoacidi essenziali e antiossidanti.
Hanno un alto potere saziante e favoriscono il transito intestinale. I semi di chia possono essere assunti semplicemente crudi, ma hanno l’interessante caratteristica di riuscire ad assorbire molti liquidi (una quantità superiore a 9 volte il loro peso) formando una gelatina vegetale, questo li rende particolarmente adatti alla preparazione di creme e pudding.

I mirtilli hanno proprietà antiossidanti, vasodilatatorie e capillaroprotettrici, favoriscono la corretta circolazione sanguigna e aiutano a combattere il gonfiore e la pesantezza delle gambe tipica del periodo estivo.

Oggi vi proponiamo una ricetta rigenerante e rinfrescante, particolarmente adatta a combattere gli effetti collaterali del caldo estivo.

Con questo smoothie ai mirtilli con semi di chia e fragole potrete ricaricarvi di energia nel corso di un delizioso e salutare snack.

Ingredienti per 2 persone

250 gr di latte soia
200 gr di mirtilli
100 gr di banana
30 gr di semi di chia
4-5 cubetti di ghiaccio
4 gocce di succo di limone
4 fragole
Foglie di menta q.b.
Un pizzico di vaniglia naturale in polvere

Facoltativo: stevia o altro dolcificante q.b.

Procedimento

Mettete i semi di chia in una ciotola insieme a 200 gr di latte di soia e alla vaniglia in polvere, mescolate e lasciate riposare in frigorifero per circa 30 minuti.

Trascorso questo tempo, lavate e tagliate le fragole a fettine abbastanza sottili, fatele aderire all’interno dei bicchieri verso il fondo.

Riversate i semi di chia nei bicchieri con le fragole e ponete nuovamente in frigorifero per almeno 30 minuti.

Lavate i mirtilli e frullateli insieme alla banana, i rimanenti 50 gr di latte di soia, i cubetti di ghiaccio e qualche goccia di succo di limone.

Versate il frullato ottenuto nei bicchieri e servite subito i vostri smoothie ai mirtilli con semi di chia e fragole decorandoli con foglioline di menta fresca e cannucce colorate.

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